la posta dei lettori


trapra segnala la lettera di Liz Harris Behling, traduttrice di narrativa dall'italiano all'inglese, al direttore della Sunday Book Review  del New York Times. Ecco una traduzione in italiano. Mi sembra che non ci sia altro da aggiungere: queste poche righe spiegano molte cose (queste per esempio: 12) in modo perfetto.


Sono stata inizialmente molto contenta di scoprire che avevate dedicato un numero della Book Review (15 aprile) alla letteratura tradotta. Molti libri sembrano meravigliosi. Ma la capacità di quasi tutti i recensori di descrivere opere tradotte mi è parsa alquanto limitata.

Prendiamo in considerazione l'articolo di James Wood su The Savage Detectives di Roberto Bolaño, in cui si parla anche della novella di Bolaño “By Night in Chile”. Wood descrive lo stile di una lunga frase il cui "controllo musicale è impeccabile". Un commento come questo dev'essere collegato a chi ha tradotto forse anche più che a chi ha scritto il testo originale, perché la musicalità in inglese è opera di Chris Andrews, che senza dubbio ha passato ore intere a interpretare, fraseggiare e rivedere un unico periodo. Se l'intera novella riesce, come Wood afferma, a essere una "poesia", buona parte del merito è di Andrews, che ha dovuto riscriverla, rimmaginare l'originale e ricreare la musica dello spagnolo in un tipo diverso di musica, la musicalità inglese.

In sostanza, Andrews ha dovuto lavorare sia come interprete che come artista, creando quel che Bolaño avrebbe scritto se l'inglese fosse stato la sua prima lingua. In verità, un recensore che non guarda tanto alla lingua originale quanto alla traduzione non dovrebbe affatto commentare lo stile.

Semmai commentavano la traduzione, le vostre recensioni lo facevano in genere in modo superficiale. Vi suggerisco di trovare recensori che siano capaci di valutare un'opera tradotta così come andrebbe considerata: come l'opera di due artisti, non di uno solo.

Liz Harris Behling
Grand Forks, N.D. 

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