È più di un mese che non aggiorno il blog, ma nonostante la lentezza estiva intorno a me continuano a succedere cose, e soprattutto l’orto va pigramente avanti, con melanzane, peperoni e quattro ostinate piante di pomodoro che hanno deciso di crescere spontaneamente dal compost. Ma soprattutto quest’anno, nonostante le lumache abbiano fatto piazza pulita di zucche e zucchine, a farla da padrone sono le bietole e le biete coste, quasi una piantagione, ma difficilmente conservabile. Per fortuna a me le biete piacciono un sacco anche solo lesse, ma dato che tra dieci giorni con magpie e la frequentazione di Vicenzantispecista questi ultimi mesi sono stati una costante riflessione sul veganesimo, ecco l’erbazzone che ho già sperimentato a un paio di cene vegane in Corte:
Si dispone il disco più grande in una teglia unta con margarina, si aggiunge la bietola e si copre il tutto con il disco più piccolo. Infine si uniscono i due strati di pasta premendoli assieme con le dita, si punzecchia con una forchetta e si inforna a 180°C per un’ora.
L’erbazzone può essere gustato sia caldo che a temperatura ambiente.