una, cento, mille ribollite ribelli



E così venerdì scorso c’è stata la cena per il primo compleanno del presidio no dal molin, e per l’occasione ho avuto l’onore di un’immersione totale e globale, da giovedì sera, nell’atmosfera delle fornaci mordaci per la preparazione di un menù ribelle per più di cento persone.

All’inizio la cosa è stata da paura: mai mi era capitato di avere di fronte tante cassette di verdura e di preparare una zuppa in una pentola così grande, e visto che nel frattempo c’erano anche altre cose da preparare, le pentole XXL erano pochine e i fuochi pure, molta confusione è scesa sotto il cielo delle fornaci mordaci e credo che altr* assieme a me abbiano dubitato che qualcosa sarebbe stato commestibile.

 Però la preparazione è stata ammantata di allegria, di chiacchierate, di riflessioni e di condivisione, e sarà da questo spirito che alla fine dal caos è uscito un menù di tutto rispetto e anche in almeno centoventi persone siamo riuscit* a fare il bis di tutto. Nel frattempo a quanto pare la ricetta della ribollita ha avuto successo e anche qualcun altro pensa di usarla per una cena benefit (ah! naturalmente il cavolo nero da queste parti non si trovava neanche
a implorare, quindi alla fine abbiamo fatto una ribollita spuria, ma
non era minestrone, perché nel minestrone mica si mette il pane, ed era
buonissima lo stesso!). Per questo, riporto gli ingredienti adattati da 10 a 100 persone:

carote 3 kg – cipolle 10 – sedano 5 mazzi – cavolo nero 10 mazzi grossi – verza 5 grosse, 10 se manca il cavolo nero – patate 10 kg – fagioli cannellini 12 barattoli – olio d’oliva 1 litro – concentrato di pomodoro 2 tubetti – timo, pepe, alloro e noce moscata.

E per finire, il menù distribuito alla cena, con la speranza che la ricetta della ribollita e tutte le altre vengano usate una, cento, mille altre volte per serate di finanziamento a progetti ribelli e per le cucine popolari più varie e disparate!

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