cronache dell’inverno 2: errori e, forse, soluzioni


È troppo che non scrivo, e mi riduco al poco tempo che ho per dare un segno di vita prima di prendere il tradizionale treno pasquale che mi terrà sconnessa per qualche giorno.

Ne approfitto per fare una lista di errori che mi sono segnata nel corso dell’inverno e per cui solo di rado ho trovato una soluzione. Forse non c’è, ma è giusto che c’è proprio bisogno di un manuale collettivo di coltivazione biologica. Chissà che non ci riusciamo presto a metterne su uno.

Nell’immagine si vede, oltre ai miei due coinquilini quadrupedi, più o meno quello che ho piantato a settembre, decidendo di sperimentare l’orto anche d’inverno. Non sapevo che cosa sarebbe sopravvissuto, ma avevo una specie di idea che se le verdure invernali si possono comprare d’inverno allora una certa resistenza al freddo devono averla, e poi il venditore di piantine mi aveva detto che i cavolfiori sarebbero spuntati in primavera. All’epoca della fotografia erano già quasi pronti i broccoli fiolari (quelli più frondosi vicino al temibile gatto nero, che ho consumati tra dicembre e gennaio), e in realtà ora stanno spuntando i broccoli siciliani, anche se non sono sicura che non verranno su rachitici. Oltre ai cavolfiori e ai broccoli, comunque, ho piantato biete coste, verze, finocchi e un’indivia che avevo ricavato dai semini, l’unica sopravvissuta al caldo torrido dell’estate.

Poi con il freddo anche l’ultima indivia è morta, e neanche i finocchi se la stanno cavando tanto bene: l’umidità dell’inverno li ha fatti perlopiù marcire. Le altre piante tirano avanti, senza infamia e senza lode, ma aspetto ancora un po’ a vedere che succederà, con la primavera che non si decide ancora davvero a venire.

Non so se l’anno prossimo metterò piante nell’orto anche per l’inverno, mi sa che non funziona tanto bene con il freddo umido di questa zona, e un’altra cosa che dovrò ricordare sarà che i pomodori verdi sott’olio sono ottimi, ma cuociono troppo poco tempo nell’aceto per conservarsi a lungo: per evitare l’esplosione in stile idrolitina a cui ho assistito aprendone un vasetto a febbraio, trovandomi costretta a buttare via tutto — e a lasciare delusi i trepidanti ospiti 🙁 –, la prossima volta sarà meglio metterli in frigorifero come mi ha consigliato miss R. oppure sterilizzarli a bagnomaria.

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2 responses to “cronache dell’inverno 2: errori e, forse, soluzioni”

  1. Cara Regina, sono la signora M.
    Direi che assolutamente devi continuare a piante anche l’inverno prossimo, tanto più che hai accumulato esperienza, la terra la devi convincere certe volte ha bisogno di insistenza perchè non provi con le patate?
    Vorrei tanto possedere anche io un orto e quindi sono molto lieta di poter appagare in parte questo desiderio partecipando alla socializzazione virtuale del tuo.
    Vedo con piacere che la beltà dei felini è apprezzata
    perchè non pubblichi altre loro foto?
    una grande mitragliata di baci da miss.M
    P.S.Grazissime per tutto l’aiuto che mi stai dando per immettermi nella contemporaneità un grande kiss!!!