terra fertile sotto la neve


Nevica. Ieri ho fatto appena in tempo a cimentarmi per la prima volta con il compost, stendendone qualche centimetro sulla terra dell’orto secondo le indicazioni di questo manuale, che consiglia di svuotare un po’ la compostiera in autunno per far spazio alle nuove foglie. Io ero in ritardo, lo so, ma la compostiera era a tappo e con il bel sole caldo che c’era mi illudevo che non fosse ancora venuto l’inverno, così ho aperto lo sportello inferiore e ho tirato fuori un bel po’ di humus bello grasso e scuro. Se stessi a sentire nicola e mi mettessi seriamente a studiare per fare un orto sinergico, del compost avrei bisogno soltanto per i semenzai, ma visto che sono una cialtrona, lo uso per migliorare la qualità del terreno, ed è un’emozione vedere la differenza di colore rispetto alla terra dell’orto!

Tra l’altro, questo bel compost l’ho ottenuto senza faticare granché e a parte qualche ansia subito placata quando al posto dei lombrichi sono comparsi dei vermoni grossi come il mio mignolo, il massimo dello sforzo era uscire di casa per buttare via gli avanzi nella compostiera. A me tutto questo processo pare magico come la neve che si è posata sui cavoli e sulla carciofaia, e mentre all’inizio ero preoccupata su eventuali difficoltà e disgusti, ora sono incantata e mi chiedo se anche con il toilet composting vada tutto così liscio. A proposito di toilet composting, mi pare il caso di citare questo dialogo tra un uomo adulto e un bambino di cinque anni preso da qui:

”Ma voi dove vivete avete un bagno?” “Certo, facciamo i nostri bisogni all’aperto e li doniamo alla terra”. L’adulto, inorridito:”Come, li date alla terra? Ma puzza!” Mio figlio risponde deciso:”No che non puzza! Puzza se la lasci lì, se fai un buco e la copri allora i vermi della terra, altri animaletti e i microorganismi se la mangiano e si trasforma in compost, humus. Le piante se ne nutrono e diventano più forti.” ”Capisco, ma non potete mica andare sempre a scavare in giro, è scomodo.” Ephrem:”Dove viviamo facciamo così perché ci piace. È bello andare sotto gli ulivi o nel bosco, ma altrimenti puoi costruirti un compost toilet. Devi fare una piccola baracchetta…” e giù a spiegargli per filo e per segno come fare, incluse varie possibilità (secchio, maturazione il loco, uso di paglia, segatura ecc.). Quell’uomo è nato in campagna dove si usava la latrina, che effettivamente puzza. Mi sembrò proprio che in quel momento fosse davvero interessato e ascoltasse un bambino di 5 anni spiegargli come si costruisce un compost toilet.

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2 responses to “terra fertile sotto la neve”

  1. cara reginella! ero passata di qui alla ricerca di ispirazione per qualche succulento manicaretto, e scopro tutti questi tuoi porgressi con il compost e con l’orto : complimenti! sei braverrima, vorrei emularti un po’, ma temo che passeranno decenni prima che la mia rivendicazione di diritti “terreni” abbia riconoscimenti fattuali e mi emancipi dall’urbanesimo.
    a presto e basci assai!
    la compagna d.