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automatismi redazionali
Le riflessioni di trapra reduce da Urbino sull’appiattimento della lingua in traduzione mi fanno venir voglia di scrivere sulla festa di Internazionale, non per elogiarla (me la sono inaspettatamente goduta, nonostante la folla, ma sarebbe superfluo: basta comprare il numero di questa settimana per leggere elogi ben più autorevoli), ma per parlare di una mancanza.
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i traduttori sono pagati male e traducono peggio
Era una frase che mi aveva convinto subito, appena l’avevo sentita durante una lezione, e non ricordavo bene, ma mi pareva che fosse stata attribuita a Gramsci. Credevo che per trovare la fonte avrei faticato molto di più, invece ieri l’ho ritrovata, arricchita dal suo contesto, senza che neanche la stessi cercando.
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riflessioni vecchie e nuove
Questi giorni sono distratta, non riesco a scrivere. Ho dato molto tempo a qualche evento collaterale del Festival No dal Molin ritornando su vecchie tecniche che non usavo da tempo e su varie riflessioni che mi accompagnano da anni. Ho provato a scrivere qualcosa sul festival in generale, ma le sue anime sono tante, non…
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altri libri sui pirati
Mentre mi accingo a finire di tradurre questo romanzo (su cui voglio proprio tornare, visto che è stata un’esperienza molto singolare, anche perché ho potuto entrare in contatto con l’autrice, attraverso il suo blog), mi capita una cosa molto simile a quello che succede quando senti una parola nuova per la prima volta e poi…
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come si diventa un(‘)intellettuale
Ho messo le mani sul primo dei Bianciardini, inediti di Bianciardi pubblicati nella collana “almeno un cent”, un’iniziativa di Marcello Baraghini e di riaprireilfuoco.org che verrà presentata l’8 settembre a Elmo di Sorano (GR) durante il 5° Festival della letteratura resistente. Il testo è liberamente scaricabile, e i libretti, di 16 pagine, non saranno distribuiti…
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scritti, corsari e bucanieri
Da anni giro attorno, in un modo o nell'altro, ai racconti di pirati e di pirate: dalla storia delle donne corsare di Defoe inserita e tradotta da Alberto Prunetti nell'Arte della fuga al brano di Rediker pubblicato su A rivista anarchica (tradotto da Roberto Ambrosoli), già ero contenta di sapere che fossero esistite Mary Read…
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Microluci
Aspettando di riprendermi dai miei lunghi giri e dalla vertigine spaziotemporale che me ne deriva sempre, copio questo brano dal Grande libro dei bug:
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la posta dei lettori
trapra segnala la lettera di Liz Harris Behling, traduttrice di narrativa dall'italiano all'inglese, al direttore della Sunday Book Review del New York Times. Ecco una traduzione in italiano. Mi sembra che non ci sia altro da aggiungere: queste poche righe spiegano molte cose (queste per esempio: 1 – 2) in modo perfetto.
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lot e orfeo
Dobbiamo rischiare di divenire di sale, dobbiamo girarci a guardare cosa sta accadendo, cosa si accanisce su Gomorra, la distruzione totale dove la vita è sommata o sottratta alle vostre operazioni economiche.da Gomorra di Roberto Saviano Da quando ho letto Gomorra non ci dormo la notte, non tanto perché sia stupita — non lo…
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18 — tradurre o non tradurre
Di solito l'idea di essere considerata un'autrice invisibile mi infastidisce molto, io penso che prendere posizione sia necessario, quando traduco tento di fare molta attenzione alle scelte che faccio e mi piacerebbe che le decisioni che prendo, spesso anche politiche, venissero notate, non fossero anonime. Le mie scelte le motivo nella mia mente, qui spero…